L'INAUGURAZIONE DELLA LINEA LIVORNO-VADA


Mercurio, protettore dei viaggi e dei viaggiatori, della comunicazione, del profitto e del commercio, celebra l'inaugurazione della linea costiera e dei lavori per l'ampliamento del porto
Mercurio, protettore dei viaggi e dei viaggiatori, della comunicazione, del profitto e del commercio, celebra l'inaugurazione della linea costiera e dei lavori per l'ampliamento del porto

Nel quadro delle iniziative per il rilancio dell'economia cittadina, l'inaugurazione della linea ferrata, il 3 luglio 1910, coincise con l'inizio dei lavori per l'ampliamento del porto. Il futuro della città si prospettava radioso, come trapela chiaramente dall'entusiasmo dei cronisti dell'epoca. Sono gli ultimi barlumi della Belle Époque, sullo sfondo di un cielo denso di nubi che, di lì a poco, getteranno una fosca coltre su tutta l'Europa.

 

Il meraviglio organismo, costruito tra la collina e il mare, scavato nella pietra dura, forgiato di ferro, ha dato il primo palpito di vita. Un fato avverso non ha consentito che l'inaugurazione si compisse fino a Cecina, che il nuovo organismo emettesse intero il suo largo respiro. Questa ferrovia si è ottenuta trionfante contro tutte le ostilità che si erano unite a nostro danno; e anche l'inaugurazione si è dovuta fare superando un'avversità. Speriamo che il nostro Calvario sia terminato, e ringraziamo i fati della loro benignità! L'inaugurazione si è compiuta in un'atmosfera di entusiasmo. Noi sentivamo di portare nel convoglio l'anima di Livorno in un giorno di vittoria. E il treno è passato tra l'entusiasmo popolare, l'entusiasmo che spesso non si traduce in clamore, ma splendeva nei volti soddisfatti e lieti.

[...] Alle 7 e 10 precise il treno inaugurale è pronto per la partenza: lo compongono dodici vagoni, di cui due di seconda classe e due bagagliai. In testa si trovano le locomotive 6817 condotta dal macchinista Sassoli Antenore e dal fuochista Vincentelli Amilcare e la locomotiva 6808 condotta dal macchinista Melandri Iacopo e dal fuochista Giaconi Abdon. Sale per ultimo il personale viaggiante costituito nelle persone dei signori  Pagani Pilade, capo deposito, Picci Altero, dirigente il deposito personale viaggiante, Zingoni Giuseppe, capo treno, e i guardiafreno Cerri Alfonso, Pucci Guglielmo, Finocchi Raffaello, Carmignani Giovanni, Magni Galileo, Baldacci Luigi, Banti Corrado.

[...] Abbiamo traversato l'Ardenza, Antignano: eccoci al Boccale, a Calafuria, imbecchiamo il tunnel del Telegrafo. Il viaggio, che fino a questo punto erasi effettuato senza alcun incidente e prometteva di riuscire veramente incantevole, ha avuto un arresto nella sua marcia meravigliosa. Mentre la testa del convoglio stava per uscire dal tunnel, e si accingeva ad attraversare il Ponte di Calignaia, per imboccare la galleria del Sassone, il convoglio ha avuto uno strano rallentamento, si è udito indistintamente uno strano rumore come quello di vetri infranti ed il treno si è arrestato improvvisamente. Per la rottura di un gancio il treno si è diviso nettamente in due parti, e prima di poter ripartire il convoglio ha subito una buona mezz'ora di ritardo. 

[...] Le autorità discendono [alla stazione di Castiglioncello] perché ormai non proseguiranno più per Cecina. Il treno reale è già partito da Cecina e quindi a Castiglioncello terminiamo il nostro viaggio. Giunge la macchina staffetta che annuncia il prossimo arrivo del treno reale: si mette in testa al treno inaugurale e questo riprende la via del ritorno. Sul piazzale della stazione [di Castiglioncello] si trovano ad attendere S.M. il sindaco di Livorno, comm. Giuseppe Malenchini, il prefetto di Livorno, comm. Doneddu, il senatore Panizzardi, il comm. Galeotti, il sig. Francesco Ardisson, gli onorevoli Orlando, Cassuto e Bianchi, l'ammiraglio Baggio Ducarne, i tenenti generali Viganò e Samminiatelli, il maggior generale Turletti, gli ingegneri comm. Saverio Parisi e Piero Lorenzo Parisi.

All'arrivo del treno reale la folla prorompe in applausi mentre la musica intona la Marcia reale. Le autorità si appressano al vagone ove trovasi il Re o salgono sopra onde continuare con Lui il viaggio inaugurale. Poco dopo il treno si mette in movimento e lascia Castiglioncello per Livorno acclamato entusiasticamente dalla folla ancor più fattasi numerosa.

Il Cisternone e l'illuminazione artistica allestita per l'inaugurazione della ferrovia
Il Cisternone e l'illuminazione artistica allestita per l'inaugurazione della ferrovia

[...] Dopo pochi minuti è in vista il treno reale. Si ode squillare la fanfara reale quindi i tre squilli di attenti. Il treno entra lentamente in stazione composto dalle due locomotive 6803 e 6802, del bagagliaio 82814, dei due vagoni di 1a classe 188850 e 59385, e dai quattro saloni 2, 4, 10, 12.

[...] Appena l'energica e simpatica figura del Re compare, scoppia un formidabile applauso, e la nuova stazione risuona di un grido entusiastico: Viva il Re! Il Re risponde sorridendo  alla imponente manifestazione, saluta alcune autorità ed entra nella sala reale. Dalla sala esce - acclamatissimo dalla folla numerosa - e prende posto, insieme al sindaco comm. Malenchini, nell'automobile dell'ing. Donegani. L'automobile passa tra due ali di soldati ai quali si è unito il battaglione studentesco, e si dirige al Porto. 

[...] Vogliamo qui ricordare l'opera intelligente di un manipolo di uomini, per la maggior parte giovanissimi, i quali furono valenti cooperatori dell'ing. Pier Lorenzo Parisi, direttore della costruzione della ferrovia. Primo tra tutti l'ing. Ascanio Giuli, lucchese, cui la non lieve età di 62 anni non toglie il vigore dell'intelletto e la resistenza al lavoro. Egli stese per conto dell'onorevole Brunicardi il progetto di massima della Viareggio-Livorno-Cecina, e studiò poi parte del progetto esecutivo della Livorno-Vada per conto dell'Impresa Parisi. In questi studi ha portato tutta l'esperienza di una vita consacrata alle costruzioni ferroviarie poiché egli ha a suo attivo la Firenze-Arezzo, la Genova-Spezia, e la Eboli-Reggio. Ora dirige la costruzione della parte meridionale della Lucca-Aulla.

Dopo di lui rammentiamo l'ing. Barmettler, che appena laureato fu assistente alla scuola degli ingegneri di Napoli. Il comm. Parisi gli fece compilare parte di un progetto della direttissima Roma-Napoli. Egli ebbe parte speciale nella costruzione del terzo tronco nella Livorno-Vada e cioè da Calignaia alla stazione di Livorno. Egli dovette allontanarsi da questi lavori nel 1908 per ragioni di famiglia e lo sostituì l'ing. Manara, piemontese, giovane di anni ma ricco di energia e di iniziativa.

Una speciale menzione merita l'ing. Mongini, il quale ebbe sotto di sé la costruzione del fabbricato centrale della stazione di Livorno, il quale è certamente una splendida opera; è un vecchio ingegnere dell'Impresa Parisi che lo ha con sé da quando costruì alcuni tratti della Eboli-Reggio ed ha acquisito speciali competenze in costruzioni civili, innalzando a Roma, sempre per conto dei Parisi, dei veri e superbi palazzi dei nuovi quartieri.

L'ing. Giuseppe De Montel, fiorentino, è il più giovane degli ingegneri della Livorno-Vada ma seppe distinguersi nei più difficili lavori di questa costruzione: le importanti fondazioni del ponte sul fiume Fine, gran parte della difficoltosissima galleria del Romito, varie opere del primo tronco, senza contare la costruzione della graziosa stazione di Castiglioncello furono da lui dirette col senno di un vecchio ingegnere. Egli ha lasciato l'impresa perché i suoi mezzi di fortuna gli permettono di fare a sua volta l'impresario di lavori pubblici e noi gli auguriamo di diventare un secondo... Parisi.

Ma il vero braccio destro dell'ing. Parisi è stato dall'inizio dei lavori fino ad oggi l'ing. Massimo Settimi: anch'egli giovanissimo è un lavoratore veramente instancabile; a lui si debbono tutte le notevoli opere d'arte del secondo tronco che accennammo in un precedente nostro articolo. Anche l'enorme piazzale della stazione di Livorno che dovrà sopperire all'enorme traffico che ivi si svolgerà di oltre 90 treni, fu da lui studiato ed eseguito con una cura tutta speciale.

("Il Telegrafo", domenica 3 luglio 1910)